domenica 29 settembre 2013

L'acido citrico, anticalcare, ammorbidente, brillantante e tanto altro

Dopo il bicarbonato e l'aceto ho scoperto un nuovo rimedio naturale per tutti i mali: l'acido citrico!
Non si trova al supermercato, almeno per il momento, ma forse se aumenterà la richiesta sarà di più facile reperibilità. Per il momento si trova in farmacia, ma a prezzi troppo alti, ma per provare una volta bene. Poi potete prenderne pacchi da 1 a 3 kg on-line su vari siti al prezzo di 6/8 euro al kg (vanno poi aggiunte le spese di spedizione, quindi conviene fare una spesa più grossa per compensare) oppure nei negozi di prodotti ecologici.
L'acido citrico si presenta in polvere ed è quasi inodore, lo potete diluire in acqua al 15/20% e lo potete usare al posto del vecchio aceto. e' molto più delicato sulla pelle, non puzza, è decisamente più efficace sul calcare ma più delicato con superfici e tubature. Non inquina e non danneggia la salute, ma una volta sciolto in acqua va consumato in un paio di settimane, essendo sostanza organica può andare a male: ve ne accorgete dall'odore rancido o dall'acqua non più trasparente, a quel punto va buttato e rifatto.
Può essere usato oltre che come disincrostante, anche come brillantante in lavastoviglie (ha il vantaggio di essere usato anche nelle preparazioni alimentari) e come ammorbidente in lavatrice (circa 70 ml di soluzione al 20%), soprattutto se usate percarbonato come sbiancante o detersivo in polvere aiuta a rimuovere i residui basici dai tessuti e a ripristinare un livello di acidità compatibile con la pelle.
Ovviamente come per l'aceto non va usato su superfici delicate, come marmo e legno, essendo comunque un acido.

martedì 24 settembre 2013

Pentole antiaderenti dalla ceramica alla pietra ricostruita....

Da quando ho riscoperto le pentole in acciaio cerco di fare a meno il più possibile dell'antiaderente.
In realtà questo pullulare di rivestimenti che rendono le pentole leggere e che permettono di non far attaccare i cibi ci hanno distratto dalle reali necessità.
Leggendo notizie in giro per la rete, su articoli e su libri come "il cucchiaio verde" ho raggiunto la certezza che gli unici materiali veramente sicuri per cucinare sono l'acciaio, quello di buona qualità, e il vetro.
Così sfoderande le vecchie pentole in acciaio e acquistando qualche nuova padella dello stesso materiale scopro che alla fine ci si può cucinare quasi tutto, basta mescolare una volta in più e farsi una ragione che una buona padella è un po' più pesante.
Ma ci sono alcune cose che proprio con l'acciaio non vanno d'accordo, a meno di usare tonnellate di olio o burro. In primis le uova, in tutte le maniere: all'occhio di bue, strapazzate o in frittata, non ci sono santi, si attaccano. Inoltre tutto quello che deve cuocere senza essere mescolato o smosso, tipo crespelle, farinata e compagnia. Infine, se proprio non si vuole usare nemmeno un cucchio di olio può esserci sempre questo problema.
A questo punto resta da trovare la padella giusta, con il rivestimento più sicuro, per poter preparare quei manicaretti che si vogliono attaccare a tutti i costi...
Qualche anno fa era scoppiata la moda della ceramica. Mentre mi stavo informando meglio su danni e benefici mi è stato regalato un set di pentole della Bialetti, linea Aeternum, col fondo in ceramica.
Così inizio ad utilizzarle per mollare il famigerato teflon, causa di tutti i mali. Mentre le stò già usando scopro che nel rivestimento ci sono le "nanoparticelle", quella simpatica cosa proibita a livello europeo nell'ambito alimentare. Scrivo alla Bialetti per chiarimenti e dopo molta insistenza fnalmente mi rispondono, a spizzichi e bocconi, dicendo che loro fanno tutto in regola, mi mandano un certificato che però non specifica nulla su questa cosa delle nanotecnologie. Non so come sono le altre pentole in ceramica perchè non ne ho provate altre ma vi garantisco che le Aeternum sono pessime: in breve tempo il fondo si è tutto rigato nonostante usi solo stoviglie in legno per cucinare, inoltre, udite udite, non si possono mettere in lavastoviglie perchè se no rilasciano la vernice del fondo, robe da matti!
Così sono tornata al vecchio rivestimento in teflon e simili che se integro mi sembra decisamente migliore.
Nel frattempo compare questa nuova soluzione della pietra ricostruita, dalle vendite in tv con la Stonwell in poi (di questa marca in particolare ho letto le peggio cose, tipo che rilascia odore di petrolio e ne impregna il cibo) e cosi comincio ad informarmi di nuovo, con una domanda in testa in particolare: cos'è che tiene unita questa benedetta pietra? Nessun sito che vende queste padelle lo specifica. Resine? Colle? Ci sono rischi per la salute? La pietra è naturale, ma anche quella ricostituita?
Nell'attesa di trovare informazioni più dettagliate ho scritto ad una ditta che fa prodotti di un certo livello, la Bisetti, e che è uscita con una linea di padelle di questo tipo dal nome Stonerose. Avendo visto che era in corso la vendita su Privalia delle stesse ho mandato una mail ansiosa di avere chiarimenti per fiondarmi a comprarla. Indovinate? Nessuna risposta da 5 giorni..... Gli lascio ancora il beneficio del dubbio per qualche giorno, dopo di che o il servizio clienti è in vacanza oppure hanno qualche cosa da nascondere...
Se qualcuno ha notizie più fresche delle mie fatemi sapere.