venerdì 15 maggio 2009

Case ecologiche, economiche e belle: progetto more with less

Una mia collega al lavoro mi ha inviato oggi un progetto meraviglioso: l'architetto Aldo Cibic col suo studio cibic&partners ha realizzato un sistema modulare di case in legno che con una spesa di 1000 Euro al metro q permette di avere case ecologiche, a basso impatto ambientale, belle e rispettose dell'ambiete. Stò aprofondendo l'argomento per capire se addirittura sia possibile costruirne una parte e implementarle poi. I moduli sono cubi di 4mx4m, con una superfice di 16 mq e sono assemblabili anche su 2 piani, la linea è estremamente semplice e moderna, ma valorizzata dall'utilizzo del materiale ligneo. Un progetto rivoluzionario che prevede lo sfruttamento di energie alternative dal sole al vento e della raccolta delle acque piovane. Ovviamente chi già possiede un terreno edificabile è assai avvantaggiato ma mettendosi insieme è possibile costruire queste case al costo di un appartamento di pari metratura, avendo l'indipendenza e disponendo poi di spazio esterno: perfetto connubio tra benessere e rispetto dell'ambiente.
Mi permetto di aggiungere un paio di foto prese dal sito www.morewithless.it per incuriosirvi e spingervi a visitare il sito. Chi è interessato ad una casa in "società" mi scriva!!

Inceneritore Parma parte seconda

Eccomi qui, la settimana scorso ho partecipato all'incotro sulle alternative all'inceneritore in cui la signora Poli, imprenditrice di Treviso, illustrava l'interessante progetto realizzato presso Vedelago: un impianto rivoluzionario sul recupero dei rifiuti fino al 97/98% compreso l'indifferenziato. Avrei voluto vedere più gente nuova all'incontro ma la sala era piena e questo è già un successo.
Fra l'altro erano molti i ragazzi della scuola Rondani che hanno ascoltato e a quanto detto sono stati a visitare l'impianto di Vedelago: proprio attraverso le scuole e l'università che la realizzazione del progetto è stato possibile. Il sistema di raccolta dei rifiuti è stato applicato inizialmente al circuito delle scuole della provincia di Treviso, grazie al contributo delle istituzioni "illuminate", dando grandi risultati di risparmio sulla spesa pubblica, e ora in larga scala viene utilizzato in tutto il territorio.
Già altre province e comuni d'Italia hanno visto la genialità di questo sistema e l'anno applicato o lo stanno applicando: due impianti sono in via di realizzazione nella provincia di Roma, uno in sicilia, uno in sardegna e uno in campania. A treviso due impianti hanno permesso di evitare la costruzione di due inceneritori e della discarica che avrebbe dovuto raccogliere le ceneri.
Da tutto il mondo si recano da Carla Poli per imparare come si riciclano i rifiuti trasformandoli in nuove materie prime: Cina, Corea e a segiure Germania, Olanda e Francia. Per ultimi sono arrivati gli italiani, ma la strada intrapresa è quella giusta!!
Speriamo che anche a Parma sia possibile farlo, nonostante la inspiegabile cecità di comune e provincia. A proposito: ho visto pochi giorni fa su TV Parma il presidente Bernazzoli farsi campagna sbandierando il proprio impegno per l'ambiente!!! La cosa mi sorprende visto che non ne ha voluto sapere di prendere in considerazione l'idea di non costruire l'inceneritore.
A proprosito di elezioni: mi è giunta notizia che esiste una lista anti inceneritore. Occhio!! pare che sia una lista civetta. Se qualcuno a notizie più precise lo prego di informarmi..... Comunque approfondirò. Per vedere l'esito dell'incontro guardate su youtube, qui il primo filmato.
Conclusione: questi impianti di riciclaggio costano meno dei termovalozzatori, fanno bene alla salute, fanno diminuire le bollette e ci evitano le discariche. Insomma non c'è ragione per non costruirli.
Al momento stanno raccogliendo fondi per agire legalmente contro la scelta della provincia, se volete contribuire i dati sono i seguenti:

*Banca:* Unicredit Banca - Filiale Parma Sicuri
*Intestazione conto:*" Libera Cittadinanza - Rete Nazionale girotondi e Movimenti"
*IBAN:* IT60K0200812722000100039138
*Causale:* Sostegno spese ricorso contro inceneritore a Parma

venerdì 8 maggio 2009

Nulla si crea e nulla di distrugge: la favola dell'inceneritore a Parma

Dopo un lungo periodo di riflessione e le difficoltà di avere poco tempo ho deciso di ricominciare a scrivere da qui. Da questa notte.....
Domani mattina mi recherò a Parma, in città, per partecipare ad un incontro dove si spiegherà che ci sono alternative alla costruzione di termovalorizzatori o inceneritori che dir si voglia.
Ebbene si, per chi non lo sapesse anche qui verrà costruito un impianto per bruciare i rifiuti: progetto già messo in pista alcuni anni fa e che è stato già una volta fermato.
Ma il tempo passa e questa "maledetta macchina" si è rimessa in moto.....
Alcuni giorni fa si è svolto un incontro informativo tra la provincia e la cittadinanza del quartiere più vicino e maggiormente esposto ai rischi dell'inceneritore, quartiere San Leonardo.
Ma la conclusione dei rappresentanti delle istituzioni stata che "tanto loro hanno già l'autorizzazione a procedere", quindi, nonostante medici, farmacisti e altre persone preparate sull'argomento hanno smentito l'impellente necessità di questa opera, nonostante gli stessi assessori hanno asserito che in pochi anni si arriverà ad una raccolta differenziata del 70% e che del restante 30% di residuo la maggior parte sarebbe costituito da rifiuto "speciale", quindi in sostanza prodotto dalle aziende, saranno i cittadini della città e della provincia di Parma a pagare il conto!
Per vedere la versione integrale del primo incontro sull'inceneritore potete guardare questa serie di video su youtube dove tante cose vengono chiarite a persone non esperte come me.
Allora questa sera ho deciso di scrivere per farmi un po' di coraggio e credere e sperare in una larghissima partecipazione. In questo momento sono i numeri che fanno la forza e gli spazi informativi, per avvertire dell'evento sono stati solo il passaparola e la mail.
Faccio questo ultimo disperato appello invitando tutti a partecipare domani mattina presso l'Aula Magna dell'Istituto "C.Rondani", Viale Maria Luigia 9/A.
Credo fortemente in questo e spero di non tornare scoraggiata, lo dico perchè purtroppo tante persone coscenti del problema non accettano la sfida convinti e forse con un po' di pigrizia, che non si possa fare nulla.
Mi verrebbe spontaneamente un "we can", ma più semplicemente dico che il potere popolare è il più grande mezzo di espressione e di affermazione di principi e diritti che ci sia. Siccome in Italia non abbiamo avuto la rivoluzione facciamo tante piccole rivoluzioni che possono cambiare il nostro futuro e quello di chi viene dopo di noi.
Ci aggiorniamo a dopo l'assemblea e vi invito a visionare il sito dell'impianto di riciclaggio di rifiuti di Vedelago, in provincia di Treviso, dove imprenditori e cittadini hanno accettato la sfida di trovare un'alternativa a bruciare i rifiuti e l'anno vinta!

Concludo infine con una mia personale ma semplice e logica idea: nulla si crea e nulla si distrugge, questo è un principio scentifico, perciò bruciando i rifiuti si generano ceneri che devono essere stoccate in discarica e polveri che si distribuiscono nell'aria e in fine si depositano al suolo, che quindi respiriamo e mangiamo (direttamente dai prodotti della terra e indirettamente nelle carni) con grave danno della nostra salute e tenete presente che le polveri vengono trasportate dalle correnti anche a chilometri di distanza.