venerdì 8 maggio 2009

Nulla si crea e nulla di distrugge: la favola dell'inceneritore a Parma

Dopo un lungo periodo di riflessione e le difficoltà di avere poco tempo ho deciso di ricominciare a scrivere da qui. Da questa notte.....
Domani mattina mi recherò a Parma, in città, per partecipare ad un incontro dove si spiegherà che ci sono alternative alla costruzione di termovalorizzatori o inceneritori che dir si voglia.
Ebbene si, per chi non lo sapesse anche qui verrà costruito un impianto per bruciare i rifiuti: progetto già messo in pista alcuni anni fa e che è stato già una volta fermato.
Ma il tempo passa e questa "maledetta macchina" si è rimessa in moto.....
Alcuni giorni fa si è svolto un incontro informativo tra la provincia e la cittadinanza del quartiere più vicino e maggiormente esposto ai rischi dell'inceneritore, quartiere San Leonardo.
Ma la conclusione dei rappresentanti delle istituzioni stata che "tanto loro hanno già l'autorizzazione a procedere", quindi, nonostante medici, farmacisti e altre persone preparate sull'argomento hanno smentito l'impellente necessità di questa opera, nonostante gli stessi assessori hanno asserito che in pochi anni si arriverà ad una raccolta differenziata del 70% e che del restante 30% di residuo la maggior parte sarebbe costituito da rifiuto "speciale", quindi in sostanza prodotto dalle aziende, saranno i cittadini della città e della provincia di Parma a pagare il conto!
Per vedere la versione integrale del primo incontro sull'inceneritore potete guardare questa serie di video su youtube dove tante cose vengono chiarite a persone non esperte come me.
Allora questa sera ho deciso di scrivere per farmi un po' di coraggio e credere e sperare in una larghissima partecipazione. In questo momento sono i numeri che fanno la forza e gli spazi informativi, per avvertire dell'evento sono stati solo il passaparola e la mail.
Faccio questo ultimo disperato appello invitando tutti a partecipare domani mattina presso l'Aula Magna dell'Istituto "C.Rondani", Viale Maria Luigia 9/A.
Credo fortemente in questo e spero di non tornare scoraggiata, lo dico perchè purtroppo tante persone coscenti del problema non accettano la sfida convinti e forse con un po' di pigrizia, che non si possa fare nulla.
Mi verrebbe spontaneamente un "we can", ma più semplicemente dico che il potere popolare è il più grande mezzo di espressione e di affermazione di principi e diritti che ci sia. Siccome in Italia non abbiamo avuto la rivoluzione facciamo tante piccole rivoluzioni che possono cambiare il nostro futuro e quello di chi viene dopo di noi.
Ci aggiorniamo a dopo l'assemblea e vi invito a visionare il sito dell'impianto di riciclaggio di rifiuti di Vedelago, in provincia di Treviso, dove imprenditori e cittadini hanno accettato la sfida di trovare un'alternativa a bruciare i rifiuti e l'anno vinta!

Concludo infine con una mia personale ma semplice e logica idea: nulla si crea e nulla si distrugge, questo è un principio scentifico, perciò bruciando i rifiuti si generano ceneri che devono essere stoccate in discarica e polveri che si distribuiscono nell'aria e in fine si depositano al suolo, che quindi respiriamo e mangiamo (direttamente dai prodotti della terra e indirettamente nelle carni) con grave danno della nostra salute e tenete presente che le polveri vengono trasportate dalle correnti anche a chilometri di distanza.

Nessun commento: